Home Editoriale CSP Blowin’ in the Wind: Il Respiro di Dio che Muove la Storia

Blowin’ in the Wind: Il Respiro di Dio che Muove la Storia


Nel dialogo notturno tra Gesù di Nazareth e Nicodemo, si manifesta una delle verità più profonde della fede: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito” – Gv 3, 8. Questa immagine del vento, impalpabile eppure potente, diviene metafora del soffio divino che accarezza la terra, infondendo nuova linfa e promettendo inattese primavere.

Proprio come una brezza gentile, il vento di Dio si posa su due anziani, Elisabetta e Zaccaria, superando la sterilità e la vecchiaia per annunciare una nascita che aprirà la via al Messia e all’avvento di un regno senza fine. È lo stesso soffio soave che rassicura una giovane vergine in un villaggio sperduto, annunciandole una maternità che sfiderà ogni logica umana, preludio di una resurrezione dalla morte. Questo vento non è presagio di distopia, bensì promessa utopica; non è mai negativo, ma sempre portatore di positività. È lo Spirito Santo, il respiro stesso di Dio.


Come scriveva Dietrich Bonhoeffer, “Bisogna trovare, in mezzo a piccoli pensieri che ci danno fastidio, la strada dei grandi pensieri che ci danno forza.” In realtà, è proprio lo Spirito di Dio a infondere vitalità nella storia, a modellare la Chiesa, a purificare le acque stagnanti della routine e della rassegnazione. È un soffio che spalanca orizzonti, spingendoci a cercare chi è lontano, accendendo il cuore, dissolvendo l’aridità e la paura. È fonte di originalità, destando sempre qualcosa di nuovo. Ci aiuta a immaginare, a creare, a ricominciare, liberandoci da pensieri ristretti e meschini. Ci spinge verso territori sconosciuti, infondendo senso anche in una vita smarrita.


Come ben evidenziato dal caro Papa Leone, lo Spirito “infrange le frontiere e abbatte i muri dell’indifferenza e dell’odio, perché ci ‘insegna ogni cosa’ e ci ‘ricorda le parole di Gesù’ (cfr Gv 14,26); e, perciò, per prima cosa insegna, ricorda e incide nei nostri cuori il comandamento dell’amore, che il Signore ha posto al centro e al culmine di tutto. E dove c’è l’amore non c’è spazio per i pregiudizi, per le distanze di sicurezza che ci allontanano dal prossimo, per la logica dell’esclusione che vediamo emergere purtroppo anche nei nazionalismi politici.”

In questo contesto di “aria bassa” che spesso caratterizza il nostro tempo, il vento dello Spirito non ristagna, ma gira e si eleva, generando novità e speranza. Porta pace e giustizia, e strappa la Chiesa da un’atmosfera di rassegnazione e conformismo, invitandola a respirare l’aria fresca di una fede dinamica e inclusiva. 

CSP Editoriale di Pentecoste

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